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 LETTERA APERTA AD UN APPRENDISTA STREGONE

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Aldo Carotenuto

Aldo Carotenuto (1933-2005) Ha insegnato Psicologia della Personalità e delle Differenze Individuali all'Università di Roma

Con questo singolare libro, Carotenuto intende rivolgersi a tutti gli “apprendisti stregoni”, ossia a coloro che hanno deciso di occuparsi della psiche e in particolare della Psicologia del Profondo. L’autore si interroga sulle ragioni che possono indurre un giovane a compiere una scelta di questo tipo e osserva che si tratta di un vero e proprio “bisogno”, antico, precocissimo, non un’offesa o una violenza, ma qualcosa che è stato “negato”, magari durante l’infanzia. Una privazione di questo tipo, agli albori della vita, è la violenza più devastante; una lacuna, un vuoto, un “non-evento” che ha lasciato una traccia indelebile in quella personalità ancora in via di formazione. Ma per definire questa traccia indelebile, Carotenuto non impiega il termine “cicatrice”, bensì quello di “ferita”, proprio per sottolineare l’impossibilità di richiudere una volta per tutte certe antiche lacerazioni. E la ferita di cui parla l’autore, è ancora aperta, non rimarginata; è una “feritoia”, un minuscolo varco che consente all’Apprendista Stregone di affacciarsi sul proprio mondo interiore così da scrutare e indagare la parte più misteriosa e segreta di se stesso, la parte ‘sommersa’. Inoltre Carotenuto osserva che la scelta di diventare esperti della psiche nasconde l’intento di curare questo disagio psichico curando i disagi psichici degli altri; ma l’autore sottolinea anche di non augurarsi mai la guarigione, perché se davvero la “ferita-feritoia” dell’Apprendista Stregone dovesse richiudersi, a quel punto non gli resterebbe che cambiare mestiere.
 

Estratto

Consentimi anzitutto, caro Apprendista Stregone, di manifestarti il mio apprezzamento – e anche un certo stupore per la tua scelta, che suppongo meditata: quella di occuparti della Psiche. Anche un certo stupore. Detto tra noi: come ti è saltato in mente? Non è il Corpo, oggi come oggi, il campo d’azione per chi ha deciso di aiutare il prossimo a star bene incondizionatamente e magari a meritarsi questo affetto incondizionato? Per inciso: apprezzamento e stupore aumentano per un’altra scelta, per così dire “interna” a quella principale: hai deciso di occuparti di Psicologia del Profondo. In tempi di scorciatoie, di psicoterapie prêt à-porter o usa-e-getta, di personal coach o trainer digitali o via fax, che non sai se sia più “virtuale” il terapeuta o il paziente (probabilmente lo sono alla pari), di video o cyber-guru, di Guide Autorizzate per Escursioni sui Carboni Ardenti, hai preferito – almeno così mi piace supporre – imboccare la via maestra della Psicologia.

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